sabato 29 gennaio 2011

tassa di soggiorno

Nel 2008, tanto Berlusconi quanto Veltroni misero per iscritto nel proprio programma l’impegno ad intervenire, in modi diversi, per ridurre l’aliquota IVA applicata alle attività turistiche.

Non mi stupisce il fatto che le promesse elettorali non siano state mantenute. Ma suona come una beffa l'inversione di marcia che ha portato entrambi gli schieramenti a sostenere l’introduzione di una nuova tassa sui turisti, che dovrà essere pagata da tutti coloro che pernottano fuori casa, per vacanza o per lavoro.

Si legge sui giornali che la nuova tassa dovrebbe mediamente costare “solo” tre euro al giorno per persona (e potrebbe arrivare sino ad un massimo di cinque euro): ciò significa, per una famiglia di quattro persone che trascorre una settimana di vacanza al mare, un prelievo di quasi cento euro.

Significa, anche, che il prezzo di una camera matrimoniale in vendita a cento euro per notte sarà gravato da una sovrattassa di sei euro, cioè il sei per cento.

Se qualcuno proponesse l'approvazione di una legge che elevi del sei per cento il prezzo delle automobili o del pane, sarebbe portato di filato al manicomio.

Quando la medesima proposta riguarda il turismo, il genio che l'ha partorita è considerato alternativamente un mago della finanza pubblica o un paladino delle autonomie municipali.

[post inviato da Alessandro]

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