L'Italia continua a conferire la cittadinanza ai discendenti di coloro che emigrarono in America e in Australia durante il secolo scorso.
Nel contempo, lo status di cittadino non viene riconosciuto ai figli degli immigrati che sono nati sul territorio dello Stato, parlano la nostra lingua e frequentano le nostre scuole.
Forse è giunto il momento di abbandonare il criterio dello ius sanguinis in favore del criterio dello ius soli, tipico dei Paesi caratterizzati da una forte immigrazione.
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