lunedì 6 dicembre 2010

wi-fi - 2

Il decreto Pisanu scade il 31 dicembre. Se verrà rinnovato, continuerà l'obbligo di identificare chiunque vada in Internet, e addio wi-fi libero. Il ministro Maroni ha però lasciato intendere che non sarà così: la sicurezza verrà garantita in altro modo. Che dire? Speriamo in bene: il governo è stabile come un argine durante un'alluvione. Aggiungo: i grandi operatori non vedono di buon occhio le novità, secondo me. Probabilmente pensano: più wi-fi, meno chiavette internet. Fosse così, sbaglierebbero: chi s'abitua alla connessione, vuol restare connesso. Più delicata è la questione degli enti pubblici. È giusto che offrano gratuitamente ciò che società commerciali hanno speso miliardi per comprare (le licenze Umts)? Di sicuro, in un modo o nell'altro, l'Italia deve sfruttare la connessione veloce. Il problema non è solo l'offerta, ma la domanda. Oggi solo il 30% degli accessi in fibra è stato sottoscritto. Perché siamo poveri o perché non c'interessa? Non so qual è, tra le due, la risposta più preoccupante.

[nota di Beppe Severgnini, pubblicata su www.corriere.it/italians il 3 dicembre 2010]

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