giovedì 25 ottobre 2007

forche caudine

Il desiderio di ''superare'' la legge Biagi, ha giocato un brutto scherzo al Governo che, nell'impeto, rischia di travolgere anche la desueta Costituzione Repubblicana, introducendo una sorta di iscrizione obbligatoria al sindacato.

Infatti, il disegno di legge sul welfare impone ai privati che intendano rinnovare un contratto a tempo determinato di avvalersi dell'assistenza della direzione provinciale del lavoro E di un'organizzazione sindacale.

Per evitare che il cittadino si rivolga al sindacato ''sbagliato'', il disegno di legge indica anche i sindacati ai quali è possibile rivolgersi, escludendone altri.

Per comprendere le dimensioni economiche dell'intervento basti pensare al ''prezzo'' che i lavoratori non iscritti al sindacato pagano per prestazioni analoghe, quali l'assistenza prestata dalle organizzazioni sindacali in occasione delle vertenze di fine rapporto e/o della predisposizione della domanda per l'indennità di disoccupazione.

Non può inoltre essere trascurato il rischio che l'eccessivo sbilanciamento dell'asse negoziale in favore del sindacato renda la vita facile a qualche mascalzone intenzionato ad approfittare del proprio ruolo, a scapito anche delle stesse organizzazioni sindacali.

Per attenuare gli effetti negativi della norma, se proprio non si puo' rinunciare a tenere sotto tutela il lavoratore, ci si potrebbe accontentare di un contratto sottoscritto presso la direzione del lavoro O con l'assistenza del sindacato O presso gli enti bilaterali.

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