giovedì 11 gennaio 2007

guida sicura

Giuseppe Severgnini, con la consueta maestria, ha portato all'attenzione del grande pubblico il tema della guida in stato di ebrezza (Corriere della Sera del 28 dicembre 2006 e del 4 gennaio 2007).

Spero di fare cosa utile raccontando la mia esperienza in materia.

Una notte della primavera 2005 sono stato fermato per un controllo mentre guidavo l'automobile in centro città. Preciso che si trattava di un controllo casuale. Procedevo a velocità moderata, con le cinture di sicurezza allacciate. Non avevo commesso infrazioni, nè ero stato coinvolto in incidenti.

Durante la cena, terminata circa due ore prima, avevo bevuto due o tre bicchieri di vino, e ritenevo di essere ampiamente entro le regole, tenuto conto della quantità di alcool ingerita e del tempo trascorso.

Invece, mi sbagliavo: l'etilometro ha rilevato che il limite stabilito dalla legge (tasso alcoolemico di 0,50 grammi per litro) era stato superato (risultato del test: 0,78).

Mi sono state pertanto applicate le sanzioni previste per chi guida in stato di ebbrezza:
- ritiro della patente, decurtazione di dieci punti e sospensione della stessa per quindici giorni (ma, di fatto, sono rientrato in possesso del documento dopo circa un mese);
- processo penale, che si è concluso con un'ammenda di 350 euro (ai quali si è aggiunta la parcella dell'avvocato, per ulteriori 300,00 euro).

Inoltre, sono stato invitato a sottopormi a visita medica presso una speciale commisione, il che ha comportato le seguenti incombenze:
- mezza giornata dedicata alla prenotazione della visita (che non è possibile effettuare telefonicamente);
- pagamento di somme a vario titolo, per complessivi 26,39 euro ed acquisto di una marca da bollo da euro 14,62;
- ulteriore mezza giornata trascorsa in sala d'attesa (alla faccia della prenotazione!) per lo svolgimento della visita medica (in realtà si tratta di un esame della vista, della durata di circa un minuto);
- ulteriore mezza giornata dedicata ad un testpsicodiagnostico e ad una visita psichiatrica, previo pagamento di 36,00 euro;
- ulteriori tre mezze giornate dedicate adaccertamenti di laboratorio (un prelievo del sangue e tre prelievi delle urine) previo pagamento di 110,00 euro (cui si aggiunge una marca da 1,81 euro).

La patente mi è stata quindi rinnovata per un periododi dodici mesi, trascorsi i quali mi sto sottoponendo alla stessa trafila, sopportandone nuovamente gli oneri (spese per poco meno di 190 euro di spese e impegni vari per complessive sei mezze giornate).

Il procedimento non si è ancora concluso. In base a quanto appreso informalmente (è risultato praticamente impossibile ottenere informazioni ufficiali in proposito), il periodo di rinnovo della patente avrà una durata limitata (anche se dagli esiti degli accertamenti non emergeranno controindicazioni) e i controlli si protrarranno a lungo, per complessivi dieci anni.

Scrivo questa nota poiché condivido lo spirito della campagna lanciata da Severgnini e ritengo che, se circolassero maggiori informazioni sulla materia, un minor numero di persone commetterebbe l'errore di mettersi alla guida dopo aver ingerito sostanze alcooliche.

Non tutti sanno che per oltrepassare il limiti stabiliti dal codice della strada è sufficiente bere un quantitativo minimo di alcool.

Non tutti sanno che la violazione di tali limiti costuisce un reato passibile di sanzione penale.

Non tutti conoscono l'entità delle sanzioni applicate e i fastidi provocati dai provvedimenti accessori.

Mi auguro quindi che il mio racconto possa fornire elementi utili alla campagna in favore della guida sicura e responsabile.

Ritengo altresi' utile soffermarmi sulle caratteristiche del sistema sanzionatorio che si abbatte su chi commette tale reato.

Mi accosto al tema con il massimo rispetto, nella consapevolezza del fatto che molte vite umane sonostate sconvolte o spezzate da chi non ha rispettato le norme che disciplinano la materia.

Ritengo tuttavia che sarebbe opportuna una revisione del sistema in vigore, al fine di emendare almeno due aspetti.

Anzitutto, a mio avviso sarebbe giusto prevedere una maggiore correlazione tra l'entità della violazione e la gravità della sanzione (ammontare dell'ammenda, durata del periodo di sospensione della patente, numero dei punti decurtati), per evitare di punire in modo sostanzialmente identico comportamenti obiettivamente diversi.

Addirittura, sembra di capire (ma anche in questo caso non è stato possibile ottenere una conferma ufficiale) che sia possibile essere sanzionati per il solo fatto di sedere al posto di guida dopo aver bevuto, anche se il motore è spento e la macchina sosta in un parcheggio, in attesa che cessino gli effetti dell'alcool.

Inoltre, riterrei opportuna una correzione della procedura (non sono certo che si tratti di una legge, probabilmente è il frutto di una prassiamministrativa) che comporta la ripetizione dei controlli medici per un periodo così lungo, anche se questi danno esito negativo.

Sarebbe forse più razionale ripetere i controlli solo qualora gli stessi diano esito positivo o in presenza di altri fattori obiettivi di accertata pericolosità sociale.

In proposito, c'è anche da considerare che:

- gli interessati conoscono preventivamente la data del controllo;
- se l'esito del controllo fosse positivo, si accerterebbe unicamente che la persona ha ingerito alcool nei giorni precedenti l'esame (cosa che non pare sia vietata dalla legge), non che si è messo alla guida dopo averlo fatto.

Sorge quindi il sospetto che il moltiplicarsi degliaccertamenti sanitari (e dei relativi ticket) risulti funzionale più alle esigenze di cassa dell'Amministrazione che alla tutela della pubblica sicurezza.

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